Il primo ministro italiano Meloni aumenta i prestiti del governo per affrontare la crisi energetica

  • Il nuovo governo alza l’obiettivo di deficit/PIL per il 2023 al 4,5% dal 3,4%
  • Per spendere più di 9 miliardi di euro la prossima settimana, fino a 23 miliardi di euro nel 2023
  • Il premier Meloni dice che utilizzerà tutte le risorse per ridurre i costi energetici
  • Il ministro dell’Economia avverte dei rischi di recessione

ROMA (Reuters) – Il nuovo governo italiano ha svelato venerdì i suoi primi obiettivi fiscali e ha aumentato l’indebitamento per finanziare misure di sostegno a famiglie e imprese alle prese con l’aumento dei costi energetici.

Il Documento economico e finanziario (DEF) annuale del Tesoro approvato dal governo della Georgia Meloni ha fissato il deficit fiscale per il 2023 al 4,5% del PIL, in aumento rispetto alla previsione del 3,4% di settembre del precedente governo di Mario Draghi.

I nuovi dati danno a Meloni la possibilità di misure per un valore di circa l’1,1% del PIL per espandere l’economia il prossimo anno, mantenendo il rapporto deficit/PIL su una traiettoria discendente di anno in anno.

Il rapporto quest’anno è salito al 5,6% dal 5,1%, consentendo a Meloni, insediatosi il mese scorso alla guida di una coalizione conservatrice, di intervenire immediatamente per affrontare il problema dell’aumento delle bollette del gas e dell’elettricità.

Ha detto ai giornalisti che spenderà più di nove miliardi di euro per un pacchetto anti-inflazione in un decreto la prossima settimana.

“Per l’anno 2023 … rilasciamo 22 o 23 miliardi che verranno utilizzati anche esclusivamente per affrontare la questione dell’energia”, ha detto in una conferenza stampa.

Dopo aver vinto le elezioni del 25 settembre, il leader di estrema destra ha subito chiarito che la maggior parte delle promesse elettorali più ambiziose della sua coalizione, come i tagli alle tasse e le pensioni più alte, avrebbero dovuto attendere tempi economici migliori.

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Il governo ha alzato la previsione di crescita del PIL dell’Italia per quest’anno al 3,7% dal 3,3% sulla scia di una maggiore espansione prevista nel terzo trimestre, lasciando la previsione per il 2023 invariata allo 0,6%.

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto nella stessa conferenza stampa, ha affermato che i rischi di recessione stanno crescendo in Europa e “potrebbero toccare anche l’economia italiana”.

record gonfiato

Gli obiettivi del Tesoro formeranno il quadro per il bilancio 2023 che Meloni presenterà questo mese al Parlamento per l’approvazione entro la fine dell’anno.

Le finanze pubbliche quest’anno sono andate meglio del previsto, con le entrate derivanti dall’imposta sul valore aggiunto e dalle accise spinte dall’inflazione e dall’aumento dei prezzi dell’energia.

L’inflazione, che a ottobre si attestava al 12,8% secondo l’indice armonizzato dell’UE ed era la lettura più alta dall’introduzione della serie nel 1996, ha anche contribuito a ridurre l’enorme debito pubblico italiano.

Inoltre, le norme di bilancio dell’UE rimangono sospese per aiutare le economie del blocco a riprendersi dalla pandemia di COVID-19, dando a Meloni un prezioso respiro.

Il DEF prevedeva che il deficit sarebbe diminuito nel 2024 e ha affermato che nel 2025 sarebbe sceso al 3,0%, il massimo fissato dal Patto di stabilità dell’UE prima della sua sospensione.

Giorgetti ha affermato che il debito pubblico italiano, che è relativamente il più alto nell’eurozona dopo la Grecia, scenderà costantemente dal 150,3% del livello del PIL registrato nel 2021 al 141,2% nel 2025. I dati per gli anni intermedi non erano immediatamente disponibili.

(1 dollaro = 1.0091 euro)

Montaggio di Alison Williams

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