Scritto da Crispan Palmer
ROMA (Reuters) – Il nuovo governo di destra italiano prevede di annunciare lunedì quasi 30 miliardi di euro di nuova spesa nel bilancio del prossimo anno, concentrandosi principalmente sul contenimento dell’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia, ritardando al contempo alcune delle sue più generose promesse elettorali.
La crisi energetica in corso, innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, significa che il primo ministro Giorgia Meloni e i suoi alleati non saranno in grado di mantenere le loro promesse elettorali più stravaganti, compresi i tagli alle tasse.
“Non saremo in grado di fare tutto in una volta. I precedenti tentativi in tal senso sono finiti in un disastro”, ha detto domenica a La Stampa il ministro dell’Industria Adolfo Urso.
Meloni ha già affermato che quasi i due terzi del potere di spesa extra saranno utilizzati per aiutare le imprese e le famiglie a permettersi bollette del gas e dell’elettricità da record. Ciò si aggiunge ai 75 miliardi di euro erogati nel 2022 per contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia.
Il governo questo mese ha alzato l’obiettivo del deficit per il 2023 al 4,5% del PIL dal 3,4% previsto dal precedente governo di Mario Draghi. Ma i ministri affermano che saranno fiscalmente prudenti ed eviteranno i passi falsi di bilancio che hanno fatto cadere l’ex primo ministro britannico Liz Truss.
Di conseguenza, gli impegni elettorali del partito di estrema destra della Lega per una generosa riforma del sistema pensionistico sono stati ritardati e, mentre il bilancio includerebbe la riduzione del carico fiscale sull’occupazione, sono stati esclusi ampi tagli alle imposte sul reddito.
Nel tentativo di aiutare le famiglie a far fronte alla scioccante inflazione, che ha toccato il 12,6% secondo l’indicatore armonizzato dell’UE in ottobre su base annua, il governo sta valutando l’abolizione dell’imposta sulle vendite di beni di prima necessità come latte e pane.
L’indebitamento aggiuntivo pagherà parte degli impegni di spesa, ma si prevede che circa 3 miliardi di euro di nuove entrate saranno raccolti attraverso una tassa inaspettata sui profitti delle società energetiche che hanno beneficiato dell’aumento dei prezzi del petrolio e del gas.
Alla ricerca di risparmi, la Meloni dovrebbe iniziare a tagliare il programma di riduzione della povertà “salario di cittadinanza”.
I partiti di sinistra affermano che la misura è vitale dato lo stato turbolento dell’economia, ma i partiti della coalizione affermano che consente ai disoccupati di evitare il mercato del lavoro.
“(I pagamenti) saranno interrotti per chi ha tra i 18 ei 59 anni. Ma non accadrà tutto in una volta. Ci sarà una transizione nel 2023”, ha detto al Corriere della Sera l’agente governativo Giovan Battista Fazzolari.
Una volta che il bilancio sarà approvato dal Gabinetto, il Parlamento avrà tempo fino al 31 dicembre per convertirlo in legge.
($ 1 = 0,9686 euro)
(Segnalazione di Crispian Palmer; Montaggio di Peter Graf)