Il ministro ha detto che l’Italia non dipenderà dalla Cina

ROMA (Reuters) – Il nuovo ministro dell’Industria italiano ha dichiarato giovedì che l’Italia non farebbe affidamento sul commercio o sulla tecnologia cinese e proteggerebbe qualsiasi settore ritenuto strategico.

Adolfo Urso ha parlato quando gli è stato chiesto di commentare la recente decisione della Germania di consentire alla cinese Cosco di acquistare una partecipazione nel terminal portuale di Amburgo gestito dalla società di logistica HHLA. (HHFGn.DE) Società che opera anche nel porto italiano di Trieste.

“Non ci metteremo nelle mani dei cinesi”, ha detto Urso ai giornalisti in una conferenza a Roma.

Urso è una figura di spicco della Fratellanza Italiana, il partito del presidente del Consiglio Giorgia Meloni a cui ha prestato giuramento la scorsa settimana, ed ex capo di un’influente commissione parlamentare per la sicurezza.

“Se altri intendono passare dalla dipendenza energetica, e quindi dal potere russo, a una dipendenza in qualche modo tecnologica o commerciale dalla Cina, non li seguiremo”, ha aggiunto Orso.

Nel 2019, l’Italia è diventata il primo grande paese industriale ad aderire alla Belt and Road Initiative cinese, un imponente progetto progettato per migliorare l’accesso commerciale a Pechino.

Finora poco è arrivato da questo accordo. Ha detto a Reuters prima della vittoria elettorale di Meloni che non avrebbe portato avanti l’iniziativa.

Francesco Galletti, fondatore della società di consulenza sui rischi politici Policy Sonar, ha affermato che l’Italia si sta muovendo più velocemente della Germania nel disimpegnarsi da Russia e Cina.

“Trieste e Amburgo sono gemelli siamesi. Sono porti importanti, entrambi situati su un corridoio strategico che collega i mari freddi con il Mediterraneo”, ha detto a Reuters.

All’inizio di questa settimana, Urso ha affermato che l’amministrazione Meloni continuerà a utilizzare la legislazione anti-acquisizione o i cosiddetti “poteri d’oro” per respingere offerte non richieste su settori ritenuti di importanza strategica.

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L’ex primo ministro Mario Draghi ha usato ripetutamente i poteri d’oro per bloccare i tentativi della Cina di espandere la propria presenza nella terza economia dell’eurozona.

(Relazione) presentata da Angelo Amanti e Giuseppe Fonte; Montaggio di Andrew Heavens

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