La Cina si trova di fronte a una lenta ripresa economica e presenta diversi ostacoli nel settore immobiliare e nella demografia. Le chiusure prolungate causate dalla pandemia hanno interessato il paese e la gestione della crisi sanitaria è stata meno efficace rispetto ad altri paesi occidentali.
Il settore immobiliare cinese risulta sovraesposto ed indebitato, costituendo un fattore che ha stimolato artificialmente la crescita economica. L’azienda immobiliare Evergrande è in una situazione critica, con una montagna di debiti che superano i 300 miliardi di dollari.
Le autorità cinesi non hanno affrontato con la giusta tempestività il problema, e ora emerge la presenza di problemi anche in altre società. La Cina continua a dipendere dagli investimenti pubblici nel settore immobiliare e non è ancora riuscita a trasformarsi in un’economia basata sul consumo interno.
La crisi demografica causata dalla politica del figlio unico e la disoccupazione tra i giovani sono ulteriori problemi che affliggono la Cina. A livello globale, il rallentamento dell’economia cinese, insieme ad altri fattori come la guerra in Ucraina e l’inflazione, ha effetti significativi sulla domanda.
Una crisi in Cina avrebbe conseguenze di rilevanza mondiale sull’economia. Le problematiche nel settore immobiliare e la situazione instabile dell’azienda Evergrande mettono a rischio non solo l’economia cinese, ma l’intero sistema finanziario globale. Gli investitori internazionali temono l’impatto di una crisi cinese sui mercati finanziari internazionali.
Gli esperti economici considerano urgente che le autorità cinesi adottino misure drastiche per evitare una crisi che potrebbe avere conseguenze disastrose.