Il presidente del Messico, Andres Manuel Lopez Obrador, ha espresso la sua posizione pacifista e il diritto alla vita dopo due giorni dall’inizio della rappresaglia israeliana a Gaza. López Obrador ha sottolineato l’importanza di proteggere la vita e ha auspicato una soluzione pacifica al conflitto in corso.
Anche il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha criticato il silenzio e l’assenza di condanna del mondo occidentale, in particolare degli Stati Uniti, nei confronti del governo Netanyahu. Maduro ha parlato di genocidio contro il popolo palestinese e ha chiesto un intervento internazionale per fermare le violenze.
Il presidente del Brasile, Lula da Silva, ha definito la situazione in Medio Oriente come un genocidio che ha ucciso migliaia di bambini innocenti. Da Silva ha sottolineato l’importanza di un’immediata cessazione delle ostilità e di una soluzione politica al conflitto.
La Bolivia ha interrotto le relazioni diplomatiche con Israele, mentre Cile e Colombia hanno richiamato i propri ambasciatori. I governi dei paesi latinoamericani progressisti hanno preso una posizione netta contro Israele, distanziandosi dagli Stati Uniti.
Durante una riunione di Antropologia del Mercosur, si è sottolineato l’impegno nella lotta contro il razzismo e si è criticata la costruzione di muri e checkpoint da parte di Israele. I partecipanti hanno mostrato solidarietà verso la Palestina e hanno criticato l’atteggiamento di Israele, distanziandosi dall’Occidente.
Tuttavia, ci sono anche paesi latinoamericani che si schierano a favore di Israele, come l’Argentina. Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha criticato Hamas e si è schierato con Israele, sottolineando la necessità di garantire la sicurezza del popolo israeliano.
Questa frammentazione mostra la debolezza del continente in termini di equilibri mondiali e la capacità dei paesi latinoamericani di muoversi autonomamente nella scena politica e geopolitica. Il Latino America è diventato un terreno di scontro d’interessi tra le grandi potenze e non può più essere considerato solo il cortile degli Stati Uniti.