Il capo di stato maggiore dell’IDF, il tenente generale Herzi Halev, ha tenuto un discorso ai soldati schierati al confine meridionale della Striscia, annunciando l’entrata dell’esercito israeliano a Gaza per distruggere le infrastrutture di Hamas. Questa decisione è stata presa in risposta ai continui attacchi missilistici da parte di Hamas su Tel Aviv e il suo coinvolgimento nel rapimento di cittadini israeliani.
In un altro sviluppo, il presidente israeliano Isaac Herzog ha presentato un manuale sequestrato ai terroristi, che descrive le fasi del rapimento di israeliani e le tecniche di tortura utilizzate. Questa scoperta illustra la gravità delle azioni terroristiche che vengono messe in atto contro i cittadini israeliani.
Nel frattempo, Hamas continua a lanciare missili sulla città di Tel Aviv, mettendo in ostaggio oltre 2 milioni di palestinesi e 120 civili israeliani. L’escalation del conflitto ha portato a una situazione di emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza, con numerose vittime e feriti causati dai raid israeliani e migliaia di sfollati. La comunità internazionale si è espressa preoccupata per la situazione e ha invitato al rispetto dei diritti umani e alla prudenza durante le operazioni militari in corso.
Il piano israeliano prevede la spezzatura della Striscia di Gaza in due, con attacchi a nord e la creazione di un’area di sicurezza a sud. Tuttavia, a causa delle avverse condizioni meteorologiche, l’attacco via terra è stato posticipato. Inoltre, l’esercito israeliano ha concesso ai palestinesi del nord tre ore per spostarsi verso sud in sicurezza, cercando così di ridurre al minimo le vittime civili.
Nel tentativo di alleviare la crisi umanitaria, il valico di frontiera di Rafah tra Gaza e l’Egitto verrà aperto per consentire il passaggio degli aiuti umanitari. Questa misura è fondamentale per fornire sostegno alle persone colpite dal conflitto e garantire il rispetto dei diritti umani di base.
La situazione in Medio Oriente rimane fluida e in evoluzione, mentre il conflitto tra Israele e Hamas continua a gravare sulla vita delle persone coinvolte. È fondamentale che la comunità internazionale lavori insieme per trovare una soluzione pacifica e duratura a questo lungo conflitto che ha causato sofferenza ed emotività tra i cittadini di entrambi i paesi.