Giovedì la città di Firenze ha annunciato il divieto immediato di nuovi affitti privati per vacanze a breve termine nel centro storico della città rinascimentale, nell’ambito di uno sforzo per attrarre residenti a tempo pieno in una delle destinazioni turistiche più popolari d’Italia.
Il sindaco Dario Nardella ha definito il divieto “audace” ma legalmente difendibile.
“Se non proviamo a prendere misure politicamente dirompenti, nessuno lo farà”, ha detto Nardella, riferendosi alle aspettative che il governo italiano adotterà un piano che finora consente solo alla città di Venezia di limitare il numero di giorni in cui una proprietà può essere affittato per 120.
“Siamo stanchi delle pubblicità”, ha detto Nardella. “Il problema è diventato strutturale”.
Gli studenti delle città italiane, tra cui Firenze, Milano e Roma, si sono accampati nelle tende del campus per protestare contro la mancanza di alloggi a prezzi accessibili. Allo stesso tempo, città d’arte come Firenze e Venezia hanno visto il proprio patrimonio abitativo depauperarsi a causa degli affitti brevi, definiti come periodi inferiori ai 30 giorni.
Nardella ha detto che il governo fiorentino non andrà dietro agli 8.000 affitti privati a breve termine già operanti nel centro storico della città, un’area protetta dall’UNESCO come tesoro storico che comprende le gallerie degli Uffizi e del Ponte Vecchio. La città nel suo complesso conta circa 11.000 affitti privati a breve termine.
Invece, la città prevede di offrire un incentivo fiscale ai proprietari che riconvertono i loro alloggi in affitti a lungo termine. In base al piano, le tasse sulla proprietà su una seconda casa verrebbero eliminate per un massimo di tre anni, il che potrebbe portare a migliaia di euro (dollari) di risparmio.