Luigi Di Maio difende sé stesso e gli ambasciatori italiani dalle accuse di cospirazione
Roma – Il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio è intervenuto oggi in difesa di sé stesso e di tutti gli ambasciatori italiani, dopo le accuse di cospirazione mosse nei loro confronti. Il Ministro ha espresso solidarietà alla presidente del Consiglio per il suo staff e ha affermato che il documento mostrato da lei si smentisce da solo.
Durante il suo intervento, Di Maio ha raccontato la sua versione dei fatti riguardo al fax esibito da Giorgia Meloni in aula. Ha sostenuto di non aver firmato il mandato all’ambasciatore italiano quando non era nel pieno delle sue facoltà decisionali. Il Ministro degli Esteri ha infatti spiegato che in quel momento si trovava in una situazione di transizione e, pertanto, non poteva assumere decisioni di tale importanza.
Nel corso del suo discorso, Di Maio ha voluto anche ricordare la famosa foto dei leader europei su un treno. Secondo il Ministro, tale immagine ha un profondo significato politico, rappresentando l’unità e la solidarietà dei Paesi europei. Ha sottolineato che proprio grazie a questa coesione europea è stato possibile fare fronte alle sfide che il continente ha affrontato negli ultimi anni.
Infine, Di Maio ha riconosciuto il merito a Giorgia Meloni per la sua linea atlantista. Ha affermato che, nonostante le diverse posizioni politiche, è fondamentale che esista un dibattito aperto e costruttivo sul futuro dell’Europa. Inoltre, il Ministro ha sostenuto che la storia riconoscerà il contributo dei tre leader europei sulla questione dell’allargamento dell’Unione Europea all’Ucraina.
In conclusione, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha difeso sia sé stesso che gli ambasciatori italiani dalle accuse di cospirazione. Ha espresso solidarietà alla presidente del Consiglio per il suo staff e ha ribadito la sua versione dei fatti riguardo al fax mostrato in aula. Infine, ha sottolineato l’importanza della coesione europea e ha riconosciuto il merito dei leader politici nel dibattito sull’allargamento dell’Unione Europea all’Ucraina.