L’elicottero Ingenuity Mars della NASA ha chiamato a casa, più di 60 giorni dopo l’ultima chiamata.
L’agenzia spaziale cinese ritiene che la navicella spaziale Zurong su Marte possa essere stata causata dalla polvere
Per saperne di più
L’ultimo volo di Ingenuity è stato il 26 aprile, quando l’aeromobile è rimasto sospeso nel cielo marziano per 139 secondi e ha fatto un salto di 363 metri.
Il ruolo dell’elicottero è quello di librarsi davanti al Perseverance Rover ed esplorare eventuali potenziali ostacoli o elementi di interesse. Sul volo 52, ciò significava che la macchina volante era atterrata in cima a una collina, in un luogo dove non aveva linea di vista verso il rover.
Da allora, la perseveranza ha preso il sopravvento, ha raggiunto il picco e il 28 giugno ho potuto vedere la creatività e riconnettermi.
NASA apprezzamento Dalle condizioni dell’elicottero – in base ai pochi dati che condivide – “suggerisce che tutto va bene con il primo aereo in un altro mondo”.
Questo periodo di silenzio per la creatività non ha nulla a che fare con l’orribile incidente dopo il volo 49, quando l’elicottero è rimasto fuori contatto per più di sei giorni. In quell’occasione, l’affioramento roccioso era una fonte prevista di complicazioni per le comunicazioni, ma anche la creatività stava “entrando e uscendo dalla modalità sopravvivenza” e la mancanza di un “ack” per diversi giorni era fonte di “preoccupazione”. “
L’elicottero alla fine è tornato in azione e ha volato altre tre volte prima che il terreno marziano lo facesse tacere dopo il volo 52.
È stato sviluppato un piano di volo provvisorio per il 53esimo volo, durante il quale la NASA spera di visitare “un aeroporto temporaneo a ovest, dove il team prevede di effettuare un altro volo verso ovest verso una nuova base operativa vicino a un affioramento, che il team di Perseverance sta interessati ad esplorare.”
Guarda il cielo: potresti non essere solo
La missione iniziale di Ingenuity richiedeva solo cinque voli, poiché la NASA non era sicura che l’aeromobile potesse volare nell’atmosfera molto sottile del Pianeta Rosso.
I ricercatori giapponesi hanno affrontato lo stesso problema con un progetto diverso: un robot modellato su un colibrì, una creatura le cui ali oscillano avanti e indietro invece che su e giù come negli altri uccelli.
Giugno carta in esso naturaScritta da scienziati delle università giapponesi, descrive in dettaglio i test di un robot che volava come un colibrì a un’altitudine simulata di 9.000 metri.
Gli autori concludono che il loro lavoro “può essere estrapolato all’atmosfera marziana ultrasottile” dove “un robot così tremolante potrebbe consentire l’esplorazione atmosferica militare assistita dai rover e l’esplorazione umana”.
Ma per ora, la creatività governa il cielo marziano. ®