Il capo Antimafia si è recentemente espresso sull’inchiesta di Perugia che coinvolge un finanziere e un pm dell’antimafia. Il procuratore nazionale antimafia ha sottolineato l’estrema gravità dei fatti emersi, evidenziando l’eccessiva facilità di infiltrazione nei sistemi informativi della macchina giudiziaria italiana. Melillo ha messo in guardia da possibili ridimensionamenti delle attività del Gruppo Sos, citando un “gigantesco mercato clandestino di informazioni riservate” e casi di dossieraggi su politici e personalità di rilievo.

Il capo Antimafia ha sottolineato l’importanza di comprendere il sistema di relazioni del finanziere coinvolto, mentre si è alzata una polemica politica sollevata da una deputata renziana riguardante la gestione precedente della Dna. È stato ribadito che la Dna non è stata un “colabrodo”, ma l’intero sistema informatico gestito dal ministero della Giustizia.