I cittadini del paese dell’Aquilano dopo l’uccisione dell’orsa Amarena si sentono minacciati e non sicuri a San Benedetto dei Marsi. Alcuni abitanti del luogo hanno dichiarato di ricevere chiamate anonime con insulti e richieste di vergogna. L’intera comunità viene messa alla gogna come se tutti fossero complici dell’uccisione dell’animale.
Come segno di protesta, un murales è stato creato vicino alla casa dell’uomo che ha sparato all’orsa. L’opera raffigura un cacciatore che punta il fucile verso l’abitazione dell’uomo, simboleggiando il disaccordo e l’indignazione della popolazione. La reputazione del paese è stata notevolmente compromessa a causa di questo incidente. Nonostante alcune persone giustifichino l’uccisione dell’animale, la maggior parte dei cittadini condanna il gesto.
L’uomo che ha sparato all’orsa vive attualmente sotto scorta e ha dovuto chiudere i suoi profili social per motivi di sicurezza. Purtroppo, gli utenti di Facebook stanno cercando persone che hanno commentato sui profili dell’uomo allo scopo di minacciarle.
Tuttavia, i cittadini ribadiscono che nonostante la loro posizione critica nei confronti dell’evento, l’orsa Amarena era amata da tutti e la sua morte ha lasciato un vuoto nel cuore della comunità. Si sottolinea inoltre che il gesto dell’uomo responsabile non è stato giustificato dalla maggior parte della popolazione.
La situazione attuale a San Benedetto dei Marsi rimane tesa e incerta. È fondamentale che vengano prese misure adeguate per garantire la sicurezza dei cittadini e per promuovere un dialogo pacifico tra le diverse parti coinvolte. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere una soluzione equilibrata e tranquilla per l’intera comunità.