Il vertice tra l’UE e la CELAC (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) è stato tenuto il 17 e 18 luglio a Bruxelles, con la partecipazione di 33 leader latinoamericani rappresentanti di circa 650 milioni di abitanti. Nonostante ciò, i media hanno prestato poca attenzione a questo evento. Inizialmente c’erano visioni molto diverse, incluso il conflitto in Ucraina.
Alla fine è stato approvato un documento comune (ad eccezione del Nicaragua) che contiene punti di grande importanza. Il documento esprime preoccupazione per la guerra in corso in Ucraina, senza mai citare la Russia e sostiene gli sforzi diplomatici per raggiungere una pace giusta e duratura. Questo è un cambiamento, considerando il generale appoggio dell’UE alle scelte della NATO.
Il documento rivela anche altre sorprese, come l’eliminazione dei doppi standard nella difesa dei diritti umani. È stata criticata la tratta degli schiavi e si chiede la revoca dell’embargo contro Cuba. L’importanza della diplomazia parlamentare e del multilateralismo è stata sottolineata.
Questo incontro è stato particolarmente importante perché ha rappresentato un confronto tra ex colonizzati ed ex colonizzatori. Dal punto di vista dell’UE, l’obiettivo era di poter accedere a materie prime come il litio, necessario per le batterie dei veicoli elettrici, che è presente in Argentina, Cile e Ucraina. L’UE è alla ricerca del litio e di altre terre rare dopo che la Cina ha posto sotto controllo governativo le esportazioni di alcune terre rare.
Questo è il primo documento firmato dall’UE che non trasuda bellicismo o imponga sanzioni. Questo dimostra che l’UE deve fare i conti con una comunità internazionale che generalmente critica l’invasione russa e prende le distanze dalla politica bellicista della NATO e dell’UE. Il vertice rappresenta un piccolo passo verso un cambiamento di posizione sulla guerra in corso e una sconfitta per i Paesi più estremisti dell’UE, come la Polonia e le repubbliche baltiche.
C’è la necessità di lavorare per alternative di pace e dialogo a causa del continuo bagno di sangue in Ucraina e del rischio di isolamento politico dell’UE.