Costruire un nuovo ordine economico mondiale con le potenze emergenti: economista italiano

Un economista e uomo d’affari italiano ha affermato sabato che, in un mondo caratterizzato da crescente instabilità, incertezza e sfide che la crescita economica globale deve affrontare, è emersa la necessità di un nuovo ordine economico globale come piattaforma per rafforzare la cooperazione e la ripresa economica internazionale.

Giancarlo Elia Vallori ha scritto, in un articolo su Modern Diplomacy, che diventa necessario ripensare l’attuale sistema economico internazionale e affrontare le contraddizioni istituzionali e strutturali che sono alla base di queste crisi attraverso le ripercussioni della crisi finanziaria internazionale e della lenta crescita economica del Paese. Economie sviluppate combinate con alti tassi di disoccupazione.

“I problemi del debito sovrano degli Stati Uniti e dei paesi europei hanno causato timori nascosti nell’economia globale e sono diventati uno dei principali rischi che minacciano la stabilità e la crescita dell’economia globale oggi e nei prossimi anni”, ha affermato.

Secondo Valory, le economie emergenti si stanno dimostrando un forte motore economico, con la Cina in testa con il suo notevole tasso di crescita. I paesi BRICS rappresentano collettivamente una parte significativa della popolazione mondiale, della superficie terrestre, del prodotto interno lordo, del volume degli scambi e delle riserve di valuta estera.

“Questi massicci cambiamenti economici hanno tradizionalmente alterato il panorama economico internazionale e l’equilibrio di potere”, ha scritto.

“Senza lo sviluppo economico dei paesi del terzo e quarto mondo, non ci sarà uno sviluppo stabile a lungo termine dell’economia globale”, ha affermato Valory. “I paesi sviluppati dovrebbero adempiere ai loro obblighi internazionali il prima possibile e fornire maggiore sostegno e assistenza ai paesi in via di sviluppo in termini di capitale, tecnologia e spazio politico”.

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Valory scrive che la posizione dominante degli Stati Uniti nel sistema monetario e finanziario internazionale, principalmente attraverso il dollaro USA, ha subito chiare tendenze strutturali al ribasso.

Valory ha affermato che nel bel mezzo della crisi del debito negli Stati Uniti e nell’Unione europea, il ritorno del protezionismo commerciale è una sfida importante. Tuttavia, il protezionismo alla fine non riesce a salvare le economie in difficoltà e invece distrugge le relazioni di cooperazione con i partner commerciali.

“La comunità internazionale dovrebbe quindi opporsi a tutte le forme di protezionismo commerciale e sostenere un sistema commerciale multilaterale forte, aperto e basato su regole, rappresentato dall’Organizzazione mondiale del commercio, al fine di sostenere gli attuali progressi nei negoziati del Doha Round, il cui scopo è quello di promuovere il primo esito positivo, completo ed equilibrato dei negoziati e costruire un sistema commerciale internazionale libero, equo e ragionevole.
Fonte: China Daily

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