Cosa dice la risoluzione dellOnu. Guterres condanna il massacro del 7 ottobre

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha condannato i terribili attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. In una dichiarazione ufficiale, Guterres ha espresso la sua solidarietà agli ostaggi rimasti, chiedendo il loro rilascio immediato e senza condizioni.

Durante il suo discorso, Guterres ha anche reso omaggio ai 136 dipendenti delle Nazioni Unite che sono stati uccisi durante i 75 giorni di guerra nella Striscia di Gaza, definendoli “nostri cari colleghi”. Ha sottolineato l’importanza di proteggere il personale delle Nazioni Unite e di assicurare che possano svolgere il loro lavoro in condizioni di sicurezza.

Nel frattempo, l’Onu ha approvato una risoluzione “di compromesso” sulla guerra nella Striscia di Gaza. La risoluzione chiede misure urgenti per garantire un accesso sicuro degli aiuti umanitari a Gaza e la creazione di condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità. L’Unione Europea ha accolto con favore questa risoluzione, definendola un importante passo verso la fine delle ostilità.

Tuttavia, palestinesi e israeliani hanno reagito in modo differenziato alla risoluzione. Mentre molti palestinesi hanno accolto con favore la decisione dell’Onu, l’ayatollah Ali Khamenei ha criticato gli Stati Uniti e l’Occidente per la loro posizione in Consiglio di Sicurezza.

Nel frattempo, il bilancio delle vittime palestinesi continua a salire, con un totale di 20.258 morti e 53.688 feriti. La situazione militare è ancora tesa, con combattimenti in corso nella Striscia di Gaza.

L’agenzia Onu per i diritti umani ha anche riferito di “esecuzioni sommarie” da parte delle Forze di Difesa Israeliane nel quartiere di al-Remal. Queste accuse sono state respinte da Israele, che ha invece accusato l’Iran di aver lanciato un drone contro una nave cisterna.

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Nel frattempo, un comandante iraniano ha minacciato la chiusura del Mar Mediterraneo se gli Stati Uniti e i loro alleati continueranno a perpetrare “crimini” a Gaza.

La situazione nella Striscia di Gaza continua quindi a essere estremamente complessa e tesa, con molte preoccupazioni per la sicurezza e il benessere dei civili. Resta da vedere cosa riserverà il futuro per questa regione in conflitto.

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