Il Centro Studi Confindustria ha recentemente segnalato una frenata nella crescita dell’Italia all’inizio del 2024. Nonostante l’economia italiana sia sostenuta da un’inflazione bassa, dalla crescente fiducia delle famiglie e dal settore dei servizi in espansione, ci sono ancora diversi fattori negativi da tenere in considerazione.
L’industria si trova attualmente in fase di stabilizzazione, ma alcuni elementi come il blocco dei flussi commerciali nel canale di Suez, l’aumento del prezzo del petrolio e la diminuzione del credito alle imprese stanno mettendo a dura prova il settore. Si prevede un Pil debole nel primo trimestre del 2024, con l’industria che viene descritta come “convalescente”.
La domanda interna mostra segni di debolezza, anche se ci sono alcuni segnali positivi per i consumi e solo leggeri cali nell’occupazione. Gli investimenti stanno diminuendo, con un calo del credito e degli ordini per beni strumentali da parte delle imprese.
Il settore dei servizi continua a crescere moderatamente, ma la fiducia delle imprese sta calando. L’indice ‘real time’ Rtt di Confindustria segnala un aumento del fatturato nell’industria a gennaio, mentre l’indice Hcon Pmi a febbraio mostra una contrazione, anche se il calo dell’industria si sta attenuando.
La produzione si sta stabilizzando, ma si evidenziano problemi legati all’eccesso di scorte e alla diminuzione della fiducia delle imprese manifatturiere. Questi elementi, uniti alla situazione economica complessiva, fanno presagire un futuro incerto per l’economia italiana nei prossimi mesi.