Confcommercio, linflazione ha ridotto di 17mila euro la ricchezza delle famiglie in due anni

L’inflazione sta incidendo sulla ricchezza finanziaria delle famiglie in Italia. Secondo le stime, si prevede una riduzione di oltre 17mila euro per nucleo familiare tra il 2021 e la prima parte del 2023. Questo calo rappresenta una sfida per le famiglie italiane che devono far fronte a un aumento dei prezzi dei beni di consumo.

Nonostante questa situazione, si prevede una crescita dei consumi dell’1% nel 2024. Gli esperti stimano che la variazione dei prezzi al consumo sarà intorno al 2% nello stesso anno. Questa previsione rappresenta una speranza per il futuro, poiché indica una possibile stabilizzazione dell’inflazione.

Per sostenere l’economia italiana e incrementare i consumi, sono state annunciate alcune misure. La riduzione del cuneo contributivo e il nuovo assetto di aliquote e scaglioni dell’Irpef dovrebbero aumentare i consumi di circa sei miliardi di euro. Il governo si concentra sulla riduzione del cuneo contributivo e sul sistema Irpef a tre aliquote, cercando di fornire un incentivo per i cittadini italiani a spendere di più.

Tuttavia, è necessario dare una prospettiva strutturale agli interventi a lungo termine. L’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà determinante per la crescita e la sostenibilità del debito pubblico italiano. È importante rendere operative le misure del programma Transizione 5.0 Green e mantenere gli obiettivi di innovazione tecnologica e digitale del programma Transizione 4.0 per garantire una ripresa economica sostenibile.

C’è anche preoccupazione per la limitata accessibilità del credito d’imposta per il Mezzogiorno nella Zes Unica. È necessario affrontare questo problema e garantire che tutte le regioni italiane beneficino dei vantaggi fiscali e delle opportunità di sviluppo economico.

Per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali, è importante stanziare risorse per progetti come il Ponte sullo Stretto di Messina e il Terzo Valico dei Giovi. Queste infrastrutture potrebbero contribuire alla crescita economica del paese e migliorare la connettività tra le varie regioni italiane.

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Infine, è necessaria una riforma del Fondo centrale di garanzia che premi gli investimenti e risolva il problema della contrazione creditizia per le micro e piccole imprese. Queste imprese sono un motore fondamentale dell’economia italiana e meritano sostegno finanziario adeguato per prosperare e contribuire alla ripresa economica del paese.

In conclusione, l’inflazione sta creando difficoltà per le famiglie italiane, ma si prevede una crescita dei consumi nel 2024. Il governo sta adottando misure per sostenere l’economia, ma è necessario un approccio strutturale a lungo termine. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, insieme a investimenti infrastrutturali e riforme finanziarie, potrebbero contribuire alla ripresa economica del paese.

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