Il terzo round di colloqui politici Iran-Italia si è svolto martedì a Teheran tra il viceministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri e il direttore generale del ministero degli Esteri italiano Ettore Secchi.
Riferendosi ai legami storici, alla cooperazione economica e alle relazioni amichevoli tra i due paesi, Bagheri ha affermato che il soddisfacente stato delle relazioni tra Iran ed Europa negli ultimi decenni mostra che è necessario che il continente si adoperino per rafforzare le relazioni tra le due parti. raggiungere un livello accettabile.
Ha anche indicato che i principali fattori interni in Iran e in Europa vogliono che le relazioni continuino e si stabilizzino, ma i fattori esterni, in particolare quelli al di fuori dell’Atlantico, incoraggiano costantemente la rottura e l’instabilità delle relazioni.
Bagheri ha aggiunto che la forza di queste relazioni dipende dal renderle immuni da questi fattori esterni distruttivi.
Il viceministro degli Esteri iraniano ha aggiunto che le condizioni internazionali e i gravi pericoli in questo momento, in particolare quelli che minacciano la sicurezza energetica e alimentare, rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale dei paesi del mondo, in particolare dei paesi europei.
Ha affermato, secondo il sito web del Ministero degli Affari Esteri, che “questo richiede consultazioni costanti, interazione continua e un passo verso la cooperazione permanente tra Iran ed Europa”.
Bagheri ha sottolineato la necessità di compiere sforzi congiunti per combattere il terrorismo, sottolineando che la differenza tra il punto di vista dell’Iran e quello dell’Europa e le loro differenze su varie questioni regionali e internazionali è diventata una realtà.
Tuttavia, ha osservato che anche la possibilità di trasformare le loro differenze di punti di vista e disaccordi in un argomento per migliorare la comprensione e la cooperazione reciproche è una grande realtà.
Bagheri ha quindi fatto riferimento a questioni di interesse comune su cui Iran e Italia potrebbero tenere consultazioni e cooperazione su questioni regionali, chiedendo misure pratiche per aiutare a portare pace e stabilità in Afghanistan e Yemen.
Il funzionario iraniano ha affermato che la lezione strategica più appresa dalla regione negli ultimi due decenni è la presenza e il comportamento dei paesi occidentali e della NATO in Afghanistan, aggiungendo che la questione stessa indica che la stabilità e la sicurezza globale in futuro non possono essere raggiunte attraverso l’unilateralismo . e militarizzazione.
Da parte sua, il Direttore Generale della Farnesina ha descritto la visita a Teheran come un’indicazione dell’interesse di Roma ad ampliare la cooperazione con l’Iran.
Ettore Seki ha sottolineato che ignorare la cooperazione commerciale ed economica tra Iran e Italia non serve gli interessi nazionali dei due Paesi.
Ha inoltre accolto con favore l’offerta di ampliare l’ambito delle consultazioni a vari livelli e su vari temi, sottolineando la necessità di continuare su questa strada.
Seki ha anche elogiato gli sforzi umanitari dell’Iran, compreso l’accoglienza dei rifugiati afgani, e ha sperato che gli sforzi congiunti proseguissero con l’obiettivo di rafforzare la stabilità e la sicurezza in Afghanistan.