L’investitore Nathan Benaich ha sollevato dubbi sull’attuale struttura societaria di OpenAI, affermando che essa ostacola gli investimenti necessari per la ricerca avanzata dell’azienda nel campo dell’intelligenza artificiale (IA). Benaich, socio accomandatario di Air Street Capital e coautore dello State of AI report, ha criticato le regole e i conflitti di interesse che sembrano aver portato alla riduzione dei membri del consiglio di amministrazione e al licenziamento di Sam Altman, senza coinvolgere il presidente Greg Brockman. Tuttavia, nonostante le richieste di commento a OpenAI, Altman, Brockman e gli altri membri del cda non hanno risposto.
La situazione sembra critica all’interno di OpenAI, poiché il 95% dei dipendenti dell’azienda ha firmato una lettera in cui si dichiara pronto a seguire Altman nella sua nuova avventura a Microsoft, se non viene reintegrato e se il cda non si dimette. È evidente che i dipendenti sono profondamente insoddisfatti della gestione attuale e delle decisioni prese senza tener conto dei loro interessi.
OpenAI è stata originariamente costituita come un’associazione senza scopo di lucro con l’obiettivo di sviluppare un’intelligenza artificiale sicura e benefica per l’umanità, cercando di allontanarsi dai laboratori di intelligenza artificiale a scopo di lucro. Tuttavia, nel corso del tempo, i membri del consiglio di amministrazione sono stati ampliati con individui principalmente provenienti dalla Silicon Valley, preoccupati per i potenziali rischi futuri delle IA.
Tra i membri del consiglio di OpenAI a partire dagli esordi figuravano dirigenti dell’azienda come Brockman, Sutskever e Clark, oltre al fondatore di Open Philanthropy, Holden Karnofsky, e al venture capitalist, Reid Hoffman. Al momento non è chiaro se l’azienda abbia modificato il proprio statuto, ma è evidente che la situazione attuale ha causato turbolenze e insoddisfazione tra i dipendenti.
È cruciale che OpenAI risolva queste controversie interne e ponga al centro la ricerca d’avanguardia nel campo dell’IA. Solo riducendo i conflitti di interesse e attrarre gli investimenti adeguati sarà possibile continuare a sviluppare soluzioni innovative per l’umanità.