Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha annunciato il collocamento in asta di 8 miliardi di BTP (Buoni del Tesoro Poliennali) a diverse scadenze. I rendimenti dei BTP a dieci anni hanno registrato un incremento di quasi 10 centesimi, raggiungendo il 4,75%, mentre lo spread si è avvicinato ai 200 punti base.
Durante l’asta, si è registrato un rapporto di copertura di 1,5, con la domanda che ha superato l’offerta per tutte le scadenze. Nello specifico, sono stati assegnati 2,75 miliardi di BTP a 3 anni con un rendimento del 3,93% e un rapporto di copertura di 1,58. Sono stati assegnati anche 2,75 miliardi di BTP a 7 anni con un rendimento del 4,37% e un rapporto di copertura di 1,48.
Inoltre, il Ministero ha assegnato 1 miliardo di BTP a 20 anni con un rendimento del 5,03% e un rapporto di copertura di 1,65, mentre sono stati assegnati 1,5 miliardi di BTP a 13 anni con un rendimento del 4,74% e un rapporto di copertura di 1,52.
I rendimenti delle scadenze medie di 3 e 7 anni sono aumentati rispetto all’asta precedente, mentre sono rimasti stabili per le scadenze più lunghe. Tuttavia, i rendimenti delle emissioni di BTP a 13 e 20 anni sono risultati leggermente inferiori rispetto alle emissioni sul mercato.
Gli investitori sembrano preferire i BTP italiani rispetto ai corporate bond, poiché offrono rendimenti netti più competitivi. Nonostante ciò, l’aumento dei rendimenti sulle scadenze più brevi ha avuto un effetto negativo sul valore dei titoli già emessi, che hanno registrato una diminuzione a causa dell’aumento dei rendimenti di mercato.
In conclusione, nonostante l’aumento dei rendimenti dei BTP a dieci anni e dell’avvicinamento dello spread ai 200 punti base, l’asta del Ministero dell’Economia e delle Finanze ha registrato buoni risultati con una domanda superiore all’offerta per tutte le scadenze. Tuttavia, l’incremento dei rendimenti sulle scadenze più brevi ha influenzato negativamente le quotazioni dei titoli già esistenti.