Gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, l’Egitto, l’Etiopia, l’Iran e l’Argentina sono ufficialmente entrati a far parte dei Brics, il gruppo di nazioni emergenti e in via di sviluppo. Secondo quanto annunciato, l’adesione di questi nuovi Paesi entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2024.
Questo allargamento dei Brics rappresenta un nuovo capitolo nella collaborazione tra queste economie emergenti e potrebbe portare a importanti sviluppi in termini di cooperazione economica e politica. Attualmente, il gruppo comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. Con l’adesione dei nuovi membri, i Brics rappresenteranno il 36% del PIL mondiale e il 46% della popolazione globale.
Di particolare importanza è l’ingresso dell’Iran nel gruppo, definendo questa adesione come uno sviluppo di portata storica. Finora, ben 22 Paesi hanno presentato domanda per entrare a far parte dei Brics, dimostrando così l’attrattività e l’influenza del gruppo sullo scacchiere internazionale.
Inoltre, il presidente brasiliano Lula da Silva ha proposto l’adozione di una moneta comune alternativa al dollaro per facilitare gli scambi tra i Paesi del gruppo Brics. Tuttavia, questa proposta è stata definita “ridicola” da Jim O’Neill, il banchiere che ha coniato il termine “Bric”. O’Neill ha sottolineato che i Paesi del gruppo hanno economie e condizioni economiche molto diverse tra loro, rendendo difficile l’adozione di una moneta comune.
Ad ogni modo, l’ingresso di questi nuovi Paesi nel gruppo Brics sottolinea l’importanza crescente dei Paesi emergenti nell’arena internazionale e potrebbe aprire la strada a una maggiore cooperazione economica e politica tra queste nazioni. L’effetto di questa decisione sarà chiaramente visibile a partire dal primo gennaio 2024, quando entreranno definitivamente in vigore le nuove adesioni ai Brics.