Bocciata con 6 insufficienze, il Tar la promuove: il caso di una studentessa delle medie in provincia di Roma – Buzznews

Una studentessa dell’Istituto Comprensivo Statale Tivoli V, di Tivoli Terme, provincia di Roma, è stata ammessa nonostante le insufficienze grazie a una sentenza del Tar. Secondo i giudici, la mancata ammissione non deve essere considerata un provvedimento afflittivo, ma educativo. I genitori hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo perché non erano d’accordo con la decisione dei professori di bocciatura. Dalla documentazione emerge che la studentessa ha avuto una frequenza regolare e un comportamento buono, ma un impegno scarso e inadeguato nello studio e nell’esecuzione dei compiti. Secondo i giudici, i professori non hanno considerato il progresso della studentessa nel corso dell’anno. La scuola è stata biasimata per non aver fornito adeguati supporti di recupero. I legali della ragazza sono soddisfatti della decisione del Tar, perché ora la studentessa potrà seguire dei percorsi individualizzati per recuperare le lacune. Alcuni professori ritengono che l’annullamento delle valutazioni e la promozione nonostante le insufficienze sia diseducativa. Un caso simile si era verificato in precedenza a Trento, dove una studentessa aveva fatto ricorso al Tar per essere ammessa all’esame di maturità nonostante 5 insufficienze. Anche in quel caso i giudici le avevano dato ragione, ma poi la studentessa era stata bocciata all’orale dai professori.

Articolo originale su Buzznews:
“Studentessa ammessa nonostante le insufficienze grazie a una sentenza del Tar”

Una studentessa dell’Istituto Comprensivo Statale Tivoli V, situato a Tivoli Terme, in provincia di Roma, è stata recentemente ammessa nonostante le sue insufficienze, grazie a una sentenza emessa dal Tribunale amministrativo regionale (Tar). Secondo quanto affermato dai giudici, la decisione di non ammettere la studentessa non può essere considerata un provvedimento punitivo, ma educativo.

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I genitori della studentessa non erano d’accordo con la decisione dei professori di bocciare la figlia e hanno quindi deciso di presentare ricorso al Tar. Secondo la documentazione presentata, la studentessa ha dimostrato di avere una regolare frequenza scolastica e un comportamento adeguato, tuttavia il suo impegno nello studio e nell’esecuzione dei compiti è stato giudicato insufficiente e inadeguato.

I giudici hanno ritenuto che i professori non abbiano considerato adeguatamente i progressi fatti dalla studentessa nel corso dell’anno scolastico. Inoltre, la scuola è stata criticata per non aver fornito un adeguato supporto nel recupero delle lacune della studentessa.

I legali della ragazza si sono dichiarati soddisfatti della decisione emessa dal Tar, poiché ora la studentessa potrà seguire percorsi di recupero personalizzati al fine di colmare le lacune che ha evidenziato.

Nonostante la decisione positiva del Tar, alcuni professori esprimono preoccupazione per l’annullamento delle valutazioni negative e la promozione della studentessa nonostante le insufficienze. Ritengono che ciò possa avere un effetto diseducativo.

Un caso simile si è verificato in passato a Trento, dove una studentessa aveva presentato ricorso al Tar per essere ammessa all’esame di maturità nonostante avesse riportato 5 insufficienze. Anche in quel caso i giudici le avevano dato ragione, ma poi la studentessa era stata bocciata durante l’esame orale dai professori.

L’ammissione di studenti nonostante le insufficienze scolastiche continua quindi a essere un argomento controverso e dibattuto all’interno del sistema educativo italiano. Sarà interessante seguire gli sviluppi futuri di questa vicenda e valutare l’efficacia dei percorsi individualizzati di recupero offerti alla studentessa ammessa grazie alla sentenza del Tar.

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