In Italia è scoperto uno dei meteoriti più rari mai visti. Il meteorite contiene una rarissima lega di alluminio e rame ed è il terzo ad avere questa caratteristica. È il secondo meteorite con un quasicristallo di origine naturale, un materiale considerato “impossibile” perché la sua struttura non si ripete mai. Il meteorite è stato scoperto sul Monte Gariglione in Calabria da un collezionista attratto dalla sua insolita lucentezza metallica. Le analisi hanno confermato l’origine extraterrestre del meteorite, che è attualmente conservato nel Museo di Scienze della Terra dell’Università di Bari.
La scoperta è stata descritta sulla rivista Communications Earth & Environment da una ricerca italiana guidata da Giovanna Agrosì, docente di Mineralogia dell’Università di Bari. Allo studio hanno collaborato anche ricercatori delle Università di Bari e Firenze, nonché dell’Agenzia Spaziale Italiana. Luca Bindi, uno dei ricercatori, ha scoperto un quasicristallo in un meteorite conservato nel museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze, confermando che questi materiali possono esistere anche in natura.
La scoperta dimostra l’importanza degli studi geologico-mineralogici per la comprensione del Sistema Solare. I risultati della ricerca mostrano l’esistenza di materiali mineralogici di origine extraterrestre con nuove fasi a scala nanometrica, in grado di sorprendere gli scienziati. La presenza di questa lega anomala e dei quasicristalli apre nuovi scenari sull’origine dei materiali nel Sistema Solare. La scoperta è importante non solo per le scienze mineralogiche e planetarie, ma anche per la fisica e la chimica dello stato solido.
L’intero articolo è disponibile sul sito di Buzznews, dove è possibile approfondire ulteriormente sulle implicazioni e sull’importanza di questa scoperta per la comunità scientifica.