I prezzi per il Natale del 2023 sono aumentati rispetto all’anno scorso, ma in misura limitata rispetto al 2022. Secondo le associazioni cittadine Movimento Consumatori, Confcommercio e Federconsumatori Campania, l’inflazione è diminuita e la crescita dei prezzi si attesta intorno al -3% rispetto all’anno precedente. I prodotti protetti del carrello tricolore del governo esposti sugli scaffali dei supermercati hanno stabilità e limitano le speculazioni.

Tuttavia, i prezzi del pesce fresco e dei frutti di mare hanno registrato aumenti significativi, con un incremento del 60% per le cozze e le vongole rispetto all’anno precedente. I surgelati hanno avuto aumenti generalizzati dell’8% rispetto al 2022 e il capitone costa in media 36 euro al chilogrammo, con un aumento del 15% rispetto all’anno scorso. Per quanto riguarda il pane, l’aumento è inferiore rispetto all’anno precedente, con una lieve crescita del 4%.

Alcuni prodotti tipici del Natale come il baccalà hanno avuto un aumento del 7%, mentre il panettone industriale e lo spumante hanno subito lievi aumenti di prezzo. Gli addobbi natalizi hanno subito un incremento del 20%, mentre i generi alimentari hanno registrato una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Gli articoli tecnologici e i viaggi hanno registrato aumenti del 14%, mentre il panettone vegano ha avuto un aumento del 15% e la frutta secca del 10%.

Tuttavia, gli italiani stanno spendendo meno per l’abbigliamento, con una riduzione del 1,4% rispetto al Natale del 2022. L’incremento dei costi è in linea con il tasso di inflazione, ma alcuni prodotti come l’olio e le vongole veraci hanno registrato un aumento a causa della mancanza di produzione. Si prevede che i prezzi potrebbero oscillare vicino al 25% nel mese di dicembre.