Aumento dei ricoveri per problemi alimentari tra bambini, adolescenti maschi e persone con disturbi diversi da… – Buzznews

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’Ospedale per bambini malati e dell’ICES ha rivelato un preoccupante aumento dei ricoveri per disturbi alimentari. Questo aumento è stato riscontrato in modo particolarmente significativo tra i soggetti di sesso maschile in età pediatrica, gli adolescenti e le persone con diagnosi di disturbi alimentari diversi da anoressia e bulimia.

Lo studio, pubblicato su JAMA Network Open e condotto in Ontario, ha analizzato un periodo di 17 anni e ha registrato un impressionante aumento del 139% dei ricoveri per disturbi alimentari tra bambini e adolescenti, raggiungendo un totale di 11.654 casi. Inoltre, si è riscontrato che ogni ricovero presentava diagnosi di malattie mentali associate.

Sebbene gli aumenti più significativi siano stati osservati tra le donne e i soggetti in piena adolescenza, anche altri gruppi sono stati colpiti in modo sproporzionato. Secondo gli autori dello studio, le possibili cause di questo aumento includono l’aumento generale della prevalenza dei disturbi alimentari, miglioramenti nei test di screening e la riduzione della stigmatizzazione dei disturbi alimentari.

Gli operatori sanitari devono essere consapevoli di questa crescente necessità di cure intensive per bambini e adolescenti affetti da disturbi alimentari, al fine di intervenire in modo tempestivo. È fondamentale che vengano forniti trattamenti e programmi efficaci per i pazienti pediatrici affetti da disturbi alimentari di questo tipo.

Lo studio evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza e impegno nella diagnosi precoce e nella gestione dei disturbi alimentari tra i giovani. È necessario investire risorse e sviluppare strategie per affrontare questa problematica crescente e proteggere la salute dei nostri bambini e ragazzi.

Queste informazioni mettono in luce il fatto che la cura dei disturbi alimentari è un tema di grande rilevanza e richiede l’attenzione e la collaborazione di professionisti sanitari, educatori, famiglie e la società nel suo complesso. Solo attraverso un approccio multidisciplinare sarà possibile fronteggiare in modo efficace questa emergenza di salute pubblica.

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