“Giorgio Diritti presenta ‘Ho visto anche degli zingari felici’ al Festival del Cinema di Venezia 80”
Il quinto film di Giorgio Diritti in 18 anni, intitolato ‘Ho visto anche degli zingari felici’, è entrato in concorso alla mostra del cinema di Venezia 80. Il film racconta la storia di Lubo Moser, uno jenisch o zingaro bianco, chiamato nel 1939 a proteggere il confine svizzero da una possibile invasione nazista.
Separato dalla sua famiglia e scoprendo che sua moglie è stata uccisa, Lubo farà di tutto per ritrovare i suoi figli, anche compiere reati. Ma contro ogni aspettativa, Lubo si ritrova improvvisamente ricchissimo, frequentando gli ambienti dell’alta società diventando un generoso uomo d’affari.
Durante il suo percorso, Lubo consuma numerosi rapporti carnali con diverse amanti, lasciandosi alle spalle una scia di persone straziate nell’anima. Sebbene la ricerca dei figli sia al centro della trama, il film si concentra anche sullo scambio d’identità di Lubo, che diventa sempre più centrale nell’economia dell’opera.
Il film affronta con maestria tecnica il blocco centrale di Lubo, mantenendo un’aura di mistero attorno all’identità fittizia del protagonista. Verso la conclusione del film emergono i dettagli reali della pulizia etnica compiuta dalla Svizzera tra gli anni ’30 e il 1972, con circa 2000 bambini strappati alle coppie jenisch per essere rieducati in collegi.
Forse con una durata più lunga, il film avrebbe potuto approfondire ulteriormente questa parte tragica della storia. Tuttavia, il film si fa portavoce delle denunce di fuga, violenza e pedofilia legate alla politica di adozione forzata dei bambini jenisch, mettendo in luce episodi tragici che ancora oggi restano poco conosciuti.