Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato lunedì (19 giugno) che gli aumenti dei tassi di interesse fissati dalla Banca centrale europea per frenare l’inflazione influenzeranno negativamente il calo della crescita economica.
La scorsa settimana la Banca centrale europea ha aumentato i costi dei prestiti nella zona euro al massimo degli ultimi 22 anni e ha affermato che l’inflazione ostinatamente elevata giustifica un’altra mossa il mese prossimo.
“Il vero problema è che pagheremo un prezzo in termini di crescita potenziale che non sarà banale a causa di questa guerra contro l’inflazione”, ha detto Giorgetti durante un evento a Roma.
Parlando delle prospettive di crescita dell’Italia e di altri Paesi europei, Germania compresa, ha aggiunto: “Le politiche fiscali e monetarie devono bilanciare gli interventi, altrimenti il miraggio della crescita sarà rimandato a data da destinarsi”.
Chiedi maggiore flessibilità
Con una “prospettiva Ue sfavorevole”, il ministro ha ribadito gli appelli di Roma per una maggiore flessibilità nel modo in cui gli investimenti sono considerati in base alle nuove regole di bilancio che vengono messe in atto per il blocco.
“Non abbiamo intenzione di violare o rompere il sistema (UE)”, ha detto Giorgetti.
Bruxelles ha proposto ad aprile che i governi garantiscano che il debito pubblico diminuisca di un importo negoziato individualmente in quattro anni e rimanga su una traiettoria discendente per un decennio successivo.
I governi potrebbero avere più tempo per ridurre il debito e il disavanzo, ad esempio nell’arco di sette anni, se attuano riforme che aumentano la sostenibilità fiscale, stimolano la crescita o investono in settori che sono priorità dell’UE come la transizione verso un’economia verde e digitale, o sociale diritti. o in sicurezza e difesa.
Una ‘lotta epica’ sui fondi per il recupero del coronavirus
Giorgetti si è anche lamentato di quello che ha definito un “approccio particolarmente losco” da parte dei tecnici dell’UE al fondo per la ripresa post-COVID-19.
L’Italia sta lottando per raggiungere i cosiddetti “obiettivi e traguardi” concordati con l’UE per i fondi post-COVID, evidenziando la preoccupazione che Roma sarà in grado di ottenere tutti i 191,5 miliardi di euro fino al 2026 che spera.
“È una battaglia epica tra la burocrazia italiana ed europea”, ha detto Giorgetti.