MILANO/ROMA (Reuters) – Il nuovo governo italiano potrebbe dover cercare nuove opzioni per l’ex monopolista telefonico Telecom Italia. (TLIT.MI)in quanto appare sempre più improbabile un’offerta pianificata per la rete fissa da parte dell’istituto di credito statale CDP.
Sostenuta dall’ex governo Mario Draghi, l’offerta multimiliardaria fa parte di un progetto più ampio che combina gli asset della rete di TIM con quelli della rivale Open Fiber per creare un campione unificato della banda larga sotto il controllo di CDP.
Entro mercoledì 30 novembre, l’offerta sarà anche al centro del piano del CEO di TIM Pietro Labriola di smantellare il gruppo telefonico in difficoltà per tagliare il suo debito di 25 miliardi di euro (26 miliardi di dollari).
Ma lunedì una fonte governativa ha detto a Reuters che il primo ministro italiano Giorgia Meloni preferirebbe ritardare l’offerta dei socialdemocratici.
Tre fonti separate avevano precedentemente riferito che CDP difficilmente avrebbe rispettato la scadenza mercoledì, con una quarta fonte che affermava che CDP non aveva ancora programmato una riunione del consiglio per approvare l’offerta.
L’ufficio di Meloni e il Dipartimento del Tesoro non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
In segno di rottura con il passato, la Meloni venerdì ha affidato la strategia della banda larga del governo al sottosegretario Alessio Botti, che ha criticato pubblicamente i piani di Cdp su Tim.
Invece, Botti ha chiesto a CDP di proprietà del Tesoro di rilevare completamente TIM che ha un’emorragia di liquidità e poi vendere le sue attività di servizio, inclusa la sua unità quotata in Brasile.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato la scorsa settimana che i piani di Botti richiederanno intense discussioni all’interno del governo, che ha “diverse opzioni” per assicurarsi il controllo della rete TIM.
Gli analisti affermano che ci vorrà almeno un anno per elaborare un nuovo piano per unire TIM e Open Fiber, lasciando in dubbio il destino di TIM in un momento in cui i tassi di interesse più elevati drenano ulteriormente il flusso di cassa del gruppo dal pagamento degli interessi.
“I tempi per trovare un percorso cominciano a stringersi dato che la liquidità a disposizione di TIM copre le scadenze del debito fino alla metà del 2024 e il rifinanziamento del debito appare più difficile di quanto non sia stato in passato”. Lo scrive Intesa Sanpaolo in una nota di ricerca.
($ 1 = 0,9549 euro)
(Segnalazione di Elvira Polina e Giuseppe Fonte); Scritto da Valentina Za; A cura di Keith Ware
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