ROMA (Reuters) – L’Italia sta lavorando per ripristinare un regime di garanzia del governo fino a 36 mesi per aiutare le banche a liberarsi delle sofferenze e spera di ottenere il via libera dall’Unione Europea entro la fine dell’anno, secondo tre informati fonti. L’ha detto.
Roma è in trattative con la Commissione europea per rinnovare lo schema “GACS”, scaduto a giugno, e prevede di inasprire i termini in base ai quali lo Stato fornisce garanzie agli investitori in prestiti bancari inesigibili riconfezionati come titoli – noti come titoli.
L’Unione europea sta esaminando tali misure per garantire il rispetto delle norme sugli aiuti di Stato del blocco.
Il rinnovo arriva quando la terza economia più grande dell’eurozona si trova in una fase iniziale di una recessione causata dall’aumento dei costi energetici e mentre il settore bancario si prepara a un picco di insolvenze aziendali.
Inizialmente previsto dopo la pausa estiva, l’avanzamento del rinnovo è stato più lento del previsto, il che significa che alcune offerte di prestiti inesigibili in scadenza entro il 31 dicembre verranno ora eseguite senza il piano di deposito a garanzia e verranno ristrutturate una volta reintrodotte.
Le fonti hanno affermato che i colloqui con le autorità dell’UE dovrebbero essere completati entro la fine di quest’anno, con lo schema GACS di nuovo operativo nel 2023.
Il popolo ha aggiunto che l’Italia vuole accettare un rinnovo biennale del piano, con la possibilità di prorogarlo per altri 12 mesi dopo.
Il Tesoro ha modificato il piano per renderlo meno generoso alle banche e per aumentare le tutele per i contribuenti, riducendo le loro possibilità di sostenere i costi.
Il sistema garantisce il rimborso della tranche meno rischiosa delle operazioni di cartolarizzazione di crediti inesigibili.
Roma stava anche valutando la possibilità di aumentare la soglia di rating del credito necessaria per la prima tranche per qualificarsi per la garanzia GACS almeno a “BBB+”, ma due fonti hanno affermato che non c’era ancora una decisione e che il cambiamento potrebbe ancora essere abbandonato.
Dal suo lancio nel 2016, lo schema GACS ha aiutato le banche italiane a eliminare 117 miliardi di euro (115 miliardi di dollari) di crediti inesigibili mitigando l’impatto delle cessioni sui loro profitti.
Al 30 giugno, i titoli garantiti da GACS ammontavano allo 0,7% della produzione nazionale italiana, ovvero circa 13 miliardi di euro, secondo i dati del Tesoro mostrati a settembre.
L’Italia aveva già inasprito i termini del GACS nel 2019, alzando il rating minimo di livello 1 e introducendo meccanismi per sollecitare gli esattori a attenersi ai piani d’azione.
(1 dollaro = 1,0136 euro)
Montaggio di Jane Merriman
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