Il presidente russo Vladimir Putin ha elogiato le truppe del suo paese in una massiccia manifestazione per l’alzabandiera a Mosca, mentre le forze russe hanno bombardato a distanza le città ucraine, la capitale Kiev e l’ovest del paese. La guerra è ora alla sua quarta settimana. Le forze russe non sono riuscite a catturare Kiev, un obiettivo chiave nelle loro speranze di forzare un accordo o dettare future alleanze politiche in Ucraina, ma hanno causato il caos.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione afferma che i combattimenti hanno causato lo sfollamento di quasi 6,5 milioni di persone all’interno dell’Ucraina, oltre ai 3,2 milioni di rifugiati che sono già fuggiti dal paese. L’Ucraina dice che migliaia di persone sono state uccise.
Il capo della delegazione russa ha affermato nei colloqui con i funzionari ucraini che le parti sono vicine al raggiungimento di un accordo sullo status neutrale dell’Ucraina, una delle principali richieste russe mentre la sua offensiva continua. Vladimir Medinsky ha affermato venerdì che le due parti hanno ridotto le loro divergenze sulla questione dell’Ucraina, che ha abbandonato la sua offerta di aderire alla NATO.
Ma Mikhailo Podolak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha twittato: “Le nostre posizioni non sono cambiate. Cessate il fuoco, ritiro delle truppe e forti garanzie di sicurezza con formule specifiche”.
Gli Stati Uniti ei loro alleati hanno imposto una serie di sanzioni volte a paralizzare l’economia russa. Centinaia di aziende globali hanno annunciato che stanno riducendo le loro operazioni in Russia e quelle che rimangono sono sotto pressione per dimettersi.
Papa Francesco venerdì ha denunciato quello che ha definito “l’abuso di potere” nella guerra della Russia in Ucraina e ha chiesto aiuto agli ucraini la cui identità, storia e tradizioni sono sotto attacco. I commenti di Francesco sono stati tra i suoi più forti fino ad oggi nell’affermare il diritto dell’Ucraina di esistere come nazione sovrana.
Le agenzie umanitarie stanno intensificando gli sforzi per fornire aiuti ai civili colpiti dai combattimenti e ai rifugiati fuggiti dall’Ucraina. La città polacca di Rzeszow, a circa 100 chilometri dal confine ucraino, è diventata un centro umanitario per la regione.