In tanti da bambini sognano di effettuare la misurazione dell’universo: ebbene, c’è chi finalmente ci è riuscito, dal momento che un gruppo di scienziati ha capito, dopo innumerevoli calcoli, che i confini dell’universo osservabili sono pari a un diametro da 93 miliardi di anni luce.
Certo, non vi potevate aspettare che l’universo finisse dietro l’angolo della via in cui abitate, anche se probabilmente quando si parla di anni luce non si capisce mai bene a cosa corrisponde una simile distanza. Provate a immaginare che solamente un anno luce vale qualcosa come 9460 miliardi di chilometri. In questo caso, l’universo appare molto più grande di quanto si potrebbe mai immaginare. E il telescopio spaziale Hubble ha rivestito un ruolo fondamentale per ottenere una grande mole di dati per studiare tutto ciò che si trova intorno a noi nello spazio.
Hubble, un telescopio gigante nell’orbita della Terra
Come è stato messo in evidenza dal casinò online di Betway, Hubble è stato fondamentale per l’attuale astronomia studiando le diverse nebulose e l’atmosfera terrestre, è riuscito a dare un contributo veramente importante in merito alle conoscenze sull’universo in cui viviamo. Sul blog L’insider è stata pubblicata un’intervista decisamente interessante che vede come protagonista uno degli astronauti che hanno lavorato al lancio in orbita
In tanti si chiederanno: cosa cambia ora con il passaggio a Webb? Innanzitutto, sono le dimensioni a essere differenti e a segnare la prima rottura rispetto al passato. Se Hubble, dal punto di vista delle dimensioni, ricorda da molto vicino un trattore agricolo di buona portata, Webb è ancora più grande, visto che supera i 22 metri di lunghezza e i 12 in larghezza.
Insomma, un vero e proprio gigante, che cambierà anche il modo in cui funzionerà nello spazio. Se Hubble, infatti, orbitava intorno alla terra, a circa 569 chilometri al di sopra dell’atmosfera terrestre, ecco che il telescopio spaziale Webb andrà a orbitare tutt’intorno al Sole, a una distanza decisamente maggiore rispetto al nostro pianeta, pari a ben 1,5 milioni di chilometri. Come si può facilmente intuire, Webb è costato molto di più rispetto a Hubble, avendo un costo pari a ben 10 bilioni di dollari, contro i “soli” 4.7 bilioni di dollari necessari per la realizzazione di Hubble.
Il racconto del prof. Hawley
A spiegare l’incredibile ruolo che ha avuto Hubble per tutta l’umanità fino a questo momento, ci ha pensato il professor Steven Hawley, che ha cullato il sogno di diventare un astronauta fin da quando era piccolo e, nonostante tutto, è riuscito a coronarlo, anche se non immaginava mai di avere le abilità per poterlo fare, visto che prima del corso per diventare astronauti non si era mai messo alla guida nemmeno di un aeromobile o di qualcosa di pericoloso.
L’annuncio di lavoro del 1977 pubblicato dalla NASA su una delle bacheche dell’Università della California cambiò la vita a Hawley, che scoprì della missione proprio nella facoltà dove stava svolgendo il suo dottorato. La prima missione capitò nelle prime settimane del 1983, un quinquennio dopo che venne assunto da parte della NASA. Solo sette anni più tardi ecco la missione che gli cambiò definitivamente la vita, con il lancio del telescopio spaziale Hubble.
Hawley, nel corso delle due missioni a cui ha preso parte per Hubble, ha rivestito il ruolo di tecnico di volo per quanto riguarda le fasi sia di lancio che di messa in orbita, ma è stato anche primo operatore del braccio robotico. Il suo compito? Un ruolo di grandissima responsabilità, dato che doveva provvedere al sollevamento di Hubble dal vano di carico e sganciarlo. Anche se all’apparenza poteva sembrare semplice, in realtà si è trattato di una sfida incredibile.