“Rafforzare la nostra partnership in ambito economico e commerciale è una priorità sia per l’Italia che per l’India”.
Quasi un mese dopo l’incontro al vertice tra il primo ministro Narendra Modi e il suo omologo italiano Mario Draghi a Roma, le relazioni India-Italia continuano a raggiungere nuovi livelli. Risultati trasformativi come l’istituzione della Green Energy Partnership hanno aperto nuovi orizzonti per la partnership. In questa ampia intervista a New Delhi, l’ambasciatore italiano in India, Vincenzo De Luca, condivide la speranza che si aprano nuovi sviluppi (come la revoca del divieto indiano al colosso della difesa italiano Leonardo Spa, legato al controverso accordo sugli elicotteri) . Ramo nelle relazioni di difesa tra i due paesi. estratti:
D: Il primo incontro personale del Primo Ministro Narendra Modi con il Primo Ministro italiano Mario Draghi a margine del Vertice G20 di Roma è stato sostanziale e lungimirante. Qual è, secondo lei, l’esito più importante del vertice?
R: Vorrei iniziare dicendo che la presenza del Presidente del Consiglio Modi a Roma è stato un segnale molto importante: un segnale dell’impegno dell’India sul multilateralismo e della sua volontà di svolgere un ruolo costruttivo di fronte alle attuali sfide globali; Un riferimento all’eccellente forma di relazioni tra India e Italia.
L’incontro con il presidente del Consiglio Draghi è stato sostanziale e lungimirante. Ha sottolineato che le relazioni bilaterali si stanno consolidando attorno a un’agenda comune e nel quadro di un piano d’azione quinquennale, lanciato nel 2020 e volto a sviluppare un partenariato più forte in settori come la transizione energetica, la produzione avanzata e la difesa.
D: L’aumento del commercio e degli investimenti bilaterali ha avuto un ruolo di primo piano nelle discussioni tra i due leader. Esiste un piano d’azione specifico per ampliare l’ambito delle relazioni economiche? I due paesi stanno cercando di raggiungere l’obiettivo del commercio bilaterale? Su quali settori si concentrano le aziende italiane?
R: Rafforzare la nostra partnership in ambito economico e commerciale è una priorità sia per l’Italia che per l’India e questo è stato chiaramente dimostrato nel vertice virtuale tra i Primi Ministri del 6 novembre 2020. In quell’occasione, il Piano d’Azione per il 2020-2024 è stato adottato, che individua le principali aree di cooperazione in Alta tecnologia, energia pulita, sviluppo del settore energetico, infrastrutture e trasformazione alimentare.
Dall’adozione del Piano d’Azione, sono stati elaborati due importanti strumenti:
1. Il meccanismo Fast Track, che è un forum informale per risolvere i problemi affrontati dai nostri investitori in termini amichevoli (ad es. barriere all’accesso al mercato e altre questioni relative al settore).
2. La piattaforma digitale permanente per la cooperazione economica, canale di comunicazione diretto con le autorità indiane, attraverso l’Ambasciata italiana a Delhi e Invest India, per le imprese italiane che desiderano investire in India.
Passi più concreti sono stati compiuti lo scorso luglio, durante il 21° incontro della Commissione Mista Italo-Indiana per la Cooperazione Economica, presieduta dal Ministro italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, e dal Ministro indiano del Commercio e dell’Industria Piyush Goyal.
I due ministri hanno ribadito la validità del piano d’azione e l’impegno per un’azione comune su tre assi principali: 1) Incoraggiare gli investimenti delle piccole e medie imprese. In secondo luogo, la cooperazione nelle start-up. III) Partenariato strategico per la trasformazione energetica.
Il Sistema Italia in India, composto da fondazioni e attori privati, coordinati dall’Ambasciata, lo segue con il suo lavoro quotidiano.
D: Come vede le prospettive della cooperazione in materia di difesa tra India e Italia, soprattutto dopo i nuovi sviluppi in questo campo (es. revoca del divieto alle società associate ad Augusta Westland)?
R: Posso dire che le prospettive per la cooperazione in materia di difesa India-Italia sono molto positive. Alcuni fattori preoccupanti del passato sono stati appena superati e potrebbe aprirsi un nuovo capitolo nelle relazioni di difesa. Stiamo ora negoziando un nuovo accordo bilaterale in materia di sicurezza e difesa, che fornirà un quadro solido per il nostro partenariato.
Nel frattempo, stiamo aumentando la cooperazione industriale, con alcuni campioni italiani pronti a offrire le loro soluzioni tecnologiche all’India in una vasta gamma di settori.
D: L’istituzione di una partnership globale nel campo delle energie rinnovabili è stato il principale risultato dell’incontro al vertice tra i primi ministri dell’India e dell’Italia. Possiamo aspettarci maggiori investimenti da parte delle aziende italiane di energia rinnovabile in India nel prossimo futuro? E il trasferimento tecnologico?
R: Diventare ecologici è una sfida per ogni paese, ma una sfida più grande per l’India. Essendo un’economia in rapido sviluppo, il fabbisogno energetico dell’India esploderà nei prossimi anni. Dobbiamo garantire che questa domanda di più energia venga soddisfatta senza mettere a repentaglio gli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico ea costi sociali ragionevoli. L’Italia condivide questo con l’India ed è pronta a collaborare con tutte le sue principali aziende per aumentare la produzione da fonti rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica, sviluppare reti intelligenti e tecnologie di stoccaggio e modernizzare il mercato elettrico.
In questo processo, gli investimenti e la condivisione della tecnologia saranno fondamentali e stiamo incoraggiando attivamente le aziende italiane a fornire entrambi in India. Gli insegnamenti dell’esperienza della regolamentazione italiana del settore energetico possono essere fonte di ispirazione per l’India.
D: Come vede il ruolo dell’India in Afghanistan e le prospettive di rafforzamento del coordinamento tra India e Italia sulle questioni relative all’Afghanistan?
R: L’Italia e l’India sono in contatto sin dall’inizio sulla situazione in Afghanistan. Il presidente del Consiglio Modi ha avuto uno scambio sulla vicenda con il presidente del Consiglio Draghi già ad agosto, a pochi giorni dal ritiro degli Stati Uniti. Poi, il ministro degli Esteri Jaishankar ha partecipato alla riunione ministeriale del G20 organizzata dall’Italia a New York e, di recente, il primo ministro Modi ha partecipato a un vertice virtuale del G20 sull’Afghanistan il 12 ottobre.
L’Italia e l’India condividono le stesse preoccupazioni per l’Afghanistan, riconoscendo la necessità di un’azione immediata per prevenire una massiccia crisi umanitaria ed evitare che il Paese torni ad essere una minaccia per la sicurezza internazionale. Il ruolo delle Nazioni Unite sarà essenziale per garantire la distribuzione effettiva e non discriminatoria degli aiuti. Il Vertice del G20 presieduto dall’Italia ha inoltre ribadito la forte aspettativa che il territorio afghano non venga utilizzato per minacciare o attaccare alcun Paese o per ospitare o addestrare terroristi. Questa è ancora una chiara priorità.
D: È possibile che la regione indo-pacifica emerga come una delle principali aree di cooperazione tra India e Italia. In che modo i due paesi possono rafforzare la loro cooperazione nella regione indo-pacifica? Nell’Indo-Pacifico, l’Italia condivide la stessa visione con l’India?
R: La regione è la più popolosa (tre quinti della popolazione mondiale) e la più dinamica del mondo (rappresentava i due terzi della crescita globale in epoca pre-pandemia) e centrale per gli interessi dei paesi europei. Tieni presente che gli scambi commerciali tra l’Indo-Pacifico e l’Europa sono superiori a quelli tra qualsiasi altra regione del mondo (1,5 trilioni di euro nel 2019). Essendo un’economia basata sull’esportazione, è fondamentale per l’Italia che la regione rimanga libera, aperta e stabile e che le interazioni tra attori regionali e attori globali dipendano dal coordinamento multilaterale e dallo stato di diritto. Abbiamo già impegnato l’India in un dialogo sull’Indo-Pacifico e siamo desiderosi di continuare a lavorare insieme anche su questo.
Manish Chand è il fondatore e CEO di India Writes Network, la rivista globale indiana e il Center for Global India Insights, un think tank incentrato sugli affari globali.